Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

La meditazione

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.

È la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.

Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per Non esserlo?
Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.

Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicché gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Su gioia e dolore

    Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
    E lui rispose:
    La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
    E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
    E come può essere altrimenti?
    Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
    La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
    E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
    Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
    E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
    Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
    Ma io vi dico che sono inseparabili.
    Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

    In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
    Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
    Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Il dono tuo, il quaderno, è dentro la mia mente
      scritto tutto in memoria imperitura,
      che assai più durerà di quelle vuote pagine,
      oltre ogni termine, fino all'eternità.
      O almeno fino a che la mente e il cuore
      avranno da natura la facoltà di esistere,
      finché al labile oblio non daran la lor parte
      di te, il tuo ricordo non potrà cancellarsi;
      quei miseri appunti non potrebbero tanto contenere
      né mi occorre un registro per segnare il tuo amore;
      per questo ho osato dar via il tuo quaderno,
      fidando invece in quello che meglio ti riceve.
      Il tenere un qualcosa che serva a ricordarti
      equivarrebbe a ammettere ch'io so dimenticarti.
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        Ricordo di Mary A.

        Un giorno di settembre, il mese azzurro,
        tranquillo sotto un giovane susino
        io tenni l'amor mio pallido e quieto
        tra le mie braccia come un dolce sogno.
        E su di noi nel bel cielo d'estate
        c'era una nube ch'io mirai a lungo:
        bianchissima nell'alto si perdeva
        e quando riguardai era sparita.

        E da quel giorno molte molte lune
        trascorsero nuotando per il cielo.
        Forse i susini ormai sono abbattuti:
        Tu chiedi che ne è di quell'amore?
        Questo ti dico: più non lo ricordo.
        E pure certo, so cosa intendi.
        Pure il suo volto più non lo rammento,
        questo rammento: l'ho baciato un giorno.

        Ed anche il bacio avrei dimenticato
        senza la nube apparsa su nel cielo.
        Questa ricordo e non potrò scordare:
        era molto bianca e veniva giù dall'alto.
        Forse i susini fioriscono ancora
        e quella donna ha forse sette figli,
        ma quella nuvola fiorì solo un istante
        e quando riguardai sparì nel vento.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Perchè ti amo

          Perché ti amo, di notte son venuto da te così impetuoso e titubante e tu non mi potrai più dimenticare l'anima tua son venuto a rubare.
          Ora lei è mia - del tutto mi appartiene nel male e nel bene, dal mio impetuoso e ardito amare nessun angelo ti potrà salvare.
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            Scritta da: asterisco
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Le cose che ho imparato nella vita.
            Dite: è faticoso frequentare bambini.
            Avete ragione.

            Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
            Ora avete torto.

            Non è questo che più stanca.
            É piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
            fino all'altezza dei loro sentimenti.
            Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
            Per non ferirli.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              S'ì fosse foco, arderei 'l mondo;
              s'ì fosse vento, lo tempesterei;
              s'ì fosse acqua, ì l'annegherei;
              s'ì fosse Dio, mandereil'en profondo

              s'ì fosse papa, sarè allor giocondo,
              che tutti i cristiani imbrigherei;
              s'ì fosse 'mperator, sa che farei?
              a tutti mozzerei lo capo a tondo

              s'ì fosse morte, andarei da mio padre;
              s'ì fosse vita, fuggirei da lui:
              similmente faria da mì madre

              s'ì fosse Cecco, come sono e fui,
              torrei le donne giovani e leggiadre,
              e vecchie e laide lassarei altrui.
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                Scritta da: Michele Pernozzoli
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Serendipità

                L’immagine autentica
                di tanta potenza
                l’artista entusiasta
                ritrae pura e casta.

                Il dolce suono del diminutivo
                breve o ritmato come il respiro,
                che lo sussurra col cuore,
                insinua: non basta una vita
                a vantar Gerardina.

                La Gerardina regna nei boschi,
                in luoghi ameni freschi ed ombrosi:
                erba perenne, medicinale
                crea fluorescenze candide e rosee,
                con discrezione infonde salute.

                Così ci insegna l’agronomo colto;
                anche la fisica ne esalta il nome:
                Dina, grazioso diminutivo,
                è l’unità che misura la forza,
                forza che imprime l’accelerazione.

                Se col pennello dipingo la bocca,
                ecco che appare un vezzeggiativo,
                sboccia il sorriso di Dina Bocchino:
                magico filtro di nuova allegria,
                che ancora un sogno dona alla mente,
                dolcezza onirica sempre presente.

                Roma 1999 dedicata a
                Dina Bocchino Lo Conte
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