Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Piramidi nell'immenso

Quelle notti svegli e sentirsi persi,
Quei giorni scomparsi e poi ritrovati
Quanta forza ci vuole per affrontare questa vita?
Quanto coraggio ci vuole?
Quanto dobbiamo combattere ancora?
Non si possono rincorrere Albe depresse
e sere abbandonate in quel vortice di rabbia e paura
Dei e Santi che osservano il nostro cammino
senza aiutarci,
Lo faccio per me
ora lo so,
Questa vita ha voglia di combattere
ma non posso immaginare un'altra guerra qui,
Il mistero della vita perseguita la mia anima
Quanti traguardi devo superare senza sperare
La notte è buia non si vedono nemmeno le stelle
Il giorno è lontano non intravedo nemmeno il mare
Con grande coraggio affogo nella luna
Squarcio orizzonti e catturo sogni
Questo cielo non vuole tramontare
Nel paradiso non ci sono più posti liberi
Volare e perdersi nell'immenso dolore di un sospiro nel vento
Anche le tenebre ci chiederanno il conto
e l'inferno non lascerà nemmeno la mancia
Ho costruito piramidi nell'immenso e arcobaleni nel deserto.
Composta giovedì 17 giugno 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Pioggia

    Come pioggia
    anche la mia anima si rifugia nell'angoscia

    Montagne di plastica
    e arcobaleni sconfinati
    sfiorano l'immensità di una notte senza luce

    Nuvole congelate dall'odio
    e angeli consumati dall'oscurità
    ritornano e perdonano la mia anima

    Addio a un cielo
    che non è fatto per essere il mio

    Vita
    ti sto cercando aiutami a trovarti
    l'inferno si è già portato via il mio cuore
    rimani qui
    il sole mi fa freddo se non ci sei tu a coprirmi.
    Composta martedì 13 luglio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Il silenzio di un Aborto

      Il silenzio di un orgasmo,
      la paura d'amare,
      il desiderio di sognare.

      Ombre sottili e oscure pervadono
      i nostri sentimenti ormai sconosciuti e nascosti tra le stelle,
      il cielo aspetta quel pezzo di te,
      quel pezzo di me,
      un piccolo fiore disperso nel peccato.

      Un'anima innocente sta per sfiorare il cielo.
      Un'anima bianca e pia non conoscerà mai
      il valore della parola "vita".

      Un tavolo, una sigaretta, un preservativo bucato.

      Un Silenzio dannato pervade le nostre anime,
      un urlo che implode nel silenzio infiamma il mio cuore,
      una scelta da non poter evitare.

      Due corpi, Tre anime e poi il Silenzio.

      In questa notte di Novembre
      il sole non tramonta e la luna sprofonda,
      in questa notte di Novembre
      le mie lacrime tacciono nel silenzio.

      A Novembre
      il cielo ha maledetto i nostri nomi

      Non voltarti mai
      l'oscurità desidera la tua anima,
      non voltarti
      ti supplico!
      Gli angeli hanno chiesto in prestito
      il tuo dolce e ingenuo cuore.

      Non nascerai mai,
      non conoscerai mai l'amore,
      non conoscerai mai il dolore di una scelta
      che si è portata via Due anime e Tre cuori.
      Composta sabato 2 aprile 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Ti ho sognato

        Sai...
        Ti ho sognato alla ripa di un vento incosciente.
        Eravamo io e te seduti
        a quel tavolino,
        una tazza di caffè, una Marlboro tra le mani,
        stavamo parlando
        stavamo morendo di nuovo.
        Oggi ti ho sognato
        come si sogna l'Alba,
        eravamo accasciati in riva al mare,
        la luna sussurrò parole dolci,
        mano nella mano con la paura
        di baciarsi per poi perdersi ancora,
        osservando il cielo
        osservando il nostro amore
        che mai più ritornerà.
        Osservando la tua dolce e tenera anima
        che lentamente vola dritta nel cuore mio.
        Composta sabato 2 aprile 2011
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          In questi giorni miei

          Non te ne puoi andare
          io ti amo come la prima volta
          io ti amo come se fosse ancora ieri
          Cazzo,
          il sole non sorge
          ed io sono qui
          stesso su quel letto
          rincorrendo l'odore della tua pelle
          che vive ancora tra le lenzuola,
          quelle lenzuola macchiate,
          devastate dalle mie lacrime,
          Ma dove sei,
          nella solitudine il mio cuore vaga
          inondato da mille pensieri
          e da mille sentimenti,
          Sto toccando il fondo
          cerco, inseguo te
          ogni volta che cammino, che respiro
          ogni volta che cerco di morire,
          Da solo al mondo sto morendo
          aiutami ti prego,
          Sento che ci sei
          nell'aria, nella vita mia,
          In questi giorni miei
          non so nemmeno cos'è più l'amore,
          per te cosa darei,
          darei gli occhi miei
          ti farei vedere ciò che vedo,
          ciò che si è consumato tra le braccia del tuo cielo
          ti farei vedere il mio cuore
          che ora senza te non batte più
          e insieme alla mia anima scompare
          nel silenzio inspiegabile di un addio
          che consuma i giorni, i secondi
          e i sorrisi miei.
          Composta lunedì 11 ottobre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Urlerò

            Aaaah
            voglio urlare,
            si voglio urlare,
            ho voglia di piangere ancora,
            di ammazzare il vento,
            voglio soffocare il dolore
            in quei dannati e bastardi attimi di felicità
            che hanno sfiorato la mia esistenza,
            cosa serve vivere se non si ha
            più sogni da poter o dover raggiungere?
            Volevo fermarmi qui,
            volevo togliermi la vita qui
            come foglie secche nel fuoco maledetto
            e crudele io volevo frantumare
            tutto ciò che restava del mio strano vivere
            su questo pezzo di terra calpestato
            da angeli e fulmini truffatori
            d'amore e destinazioni.

            Che senso ha?
            Che vita è questa qua?

            Ho amato senza pietà
            ho perso tutto senza pietà,
            sono ancora qui e vivo,
            si vivo ma ho pagato il conto
            e non sono riuscito ancora a ricevere la fattura.
            La mia fragilità è finita nel cesso
            insieme alla mia sensibilità
            che per molti anni ha reso schiava la mia vita
            nell'eterna e triste insoddisfazione
            alla ricerca di abbracci rinchiusi nelle prigioni
            della sera depressa,
            troppe maschere ho indossato
            troppe volte ho trattenuto lacrime e diamanti
            che dai miei occhi volevano scappare via.
            Per strada, fra la gente un cane mi osserva,
            rivedo i sorrisi, le paure
            rivedo me stesso,
            domani tornerò nella mia vita
            spaccherò il mondo un'altra volta
            e per sempre piangerò, sorriderò
            senza vergognarmi
            della mia anima pura, sacra e vittima d'amore.
            Composta domenica 28 novembre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Nel tunnel senza vento sorridimi

              Non c'è speranza nel tunnel
              senza vento.
              Una collina senza confini
              donava riposo ad un angelo assopito
              sulle erbe verdi odor mattino
              non ancor tramontato, dormiente nei boschi
              di una disperazione che non ha colpa,
              nemmeno peccato.
              Quell'angelo aspettava l'anima tua,
              un nome, una prospettiva
              per una libertà negata,
              la vita squarciata in un istante
              come fa un'onda contro uno scoglio
              nudo di speranze e di candido dolore.
              Le mura vengono graffiate, scolpite
              dalle urla sconfinate, urla di dolore
              dei poveri viandanti alla ricerca
              di un tuo respiro, un tuo sognarti
              o semplicemente riabbracciarti per l'ultima volta.
              Il capo chino, il cuore in basso
              il passato è distrutto e non c'è nemmeno
              più un presente o un futuro,
              dolente e selvaggia l'anima tua
              scacciata da questo mondo per colpa
              di un destino che come un cristallo
              in una penombra innocente e prigioniera
              ti ha lanciato in un vortice tenebroso
              violento, accompagnandoti così
              al canto misericordioso di un sospiro negato.
              Bambole di pezza vengono gettate
              in una pozzanghera sporca ancora d'inverno.
              Il tuo sorriso illumina il cielo
              mentre la notte cade nel limbo.
              L'amore per te marcisce dietro ad un portone
              argentato splendente come un tuo sguardo,
              marcisce e illumina ancora la vita nostra,
              il tuo ricordo è sempre più forte,
              le tue parole, il tuo viso vengono
              custoditi in questa
              scatola rossa cristallina che noi
              comuni anime mortali chiamiamo cuore.
              Il tuo Addio si è portato via un pezzo
              di questo mio "cuore", l'altra metà
              custodisce con grande gioia
              il ricordo di un angelo dalle ali color
              mare senza nuvole sul suo cielo.
              Composta lunedì 17 gennaio 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Il sudore sopra il cuore

                Ho mangiato fuoco per nutrire il sangue.
                Sono colui che la gente osserva con disprezzo
                quando cammina, che sputtana
                ai portici di una pescheria.
                Non riconosco casa mia nemmeno standoci
                dentro accucciato sopra il divano.
                Io sono immortale perché ho scritto in versi
                la mia vita con l'inchiostro del mare
                sulle pareti del destino,
                della notte, della morte...
                L'amore è una sigaretta aspirata
                avidamente da un folle masochista come me...
                Ho contato le stelle così
                come si contano le poesie
                dedicate ad un amore toccato piano
                da un raggio di sole malinconico...
                Siamo due cuori violati dalla stessa luna.
                Respiravo aria gelata,
                come piombo stracciato e nascosto nelle ossa
                stanche, bruciate da un male minore...
                Oggi ti amo senza lacrime sul viso.
                Domani ti amerò con l'anima ancora distratta,
                dolce come un fiore cresciuto sul letame.
                Sorriderò ai tuoi occhi chiari
                costruiti con mano ferma e sincera da
                un angelo stordito, impazzito sotto
                le urla mie che graffiano piano
                i tuoi respiri ora felici,
                sodomizzati dai sogni fatti, voluti con te.
                E poi sei esplosa dentro il buio
                perché troppo muta è questa lenta agonia
                che ti trascina dentro i miei baci.
                Fingerai d'amarmi per un'ora
                o forse di più ma mai dimenticherai
                il sudore sopra il cuore, le rose
                accompagnate dalla grandine preziosa
                come i cristalli che gli amanti regalano
                alle donne prive d'inquietudine nel loro cielo.
                Composta lunedì 23 gennaio 2012
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Piccola Ballerina

                  Tu, ora sei la mia luce,
                  ti dico un segreto se sono in vita lo devo solo a te,
                  molte volte ho pensato di farla finita
                  ma la tua voce mi faceva volare nell'immenso vuoto della mia vita
                  il sapere che un'altra persona oltre
                  a me stesso conosce la mia anima
                  ha fatto sussultare il mio piccolo cuore,
                  sei quell'onda burrascosa che ha travolto i miei sentimenti,
                  sei una folata di follia che rende felice
                  la mia agguerrita vita,
                  ora che ti ho conosciuto non ti lascio andar via
                  perché è grazie a te che il mio piccolo cuore
                  a ripreso a battere,
                  e solo grazie a te se la mia anima
                  corre felice nelle piramidi che ho costruito nell'immenso
                  e grazie a te Sofia che sono libero di sognare,
                  ora ti dico grazie,
                  ora ti sogno,
                  ora ti abbandono a te stessa,
                  ma ricorda che hai catturato l'anima
                  di un piccolo guerriero che non ti lascia volar via,
                  Grazie!
                  Composta mercoledì 23 giugno 2010
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Quella poesia non ancora scritta

                    Ed io ancora fermo qui
                    ad aspettar quella poesia non ancora scritta
                    rinchiusa nel mio cuore squarciato
                    e nella mia anima guerriera,
                    assassina, Rock, reduce da una guerra
                    non vinta pettinata dal vento freddo
                    come quello che asciugava le mie lacrime
                    nelle notti stanche di Novembre.
                    Scriverò i versi di un cuore
                    che non batte ma non muore,
                    ammazzerò l'amore ricevuto e poi perso
                    nei versi rabbiosi, aggressivi, malinconici
                    che spaccano in due il destino consumato dal sole
                    che cadrà nei versi astratti
                    di una poesia non ancora scritta.
                    Aspetterò quella poesia
                    accantonata, abbandonata, gettata
                    al centro del cielo, affiancata da una nuvola
                    folle, splendente, color estate
                    assaporata dalle stelle che specchiandosi
                    abbandonano i loro morti rifugiati
                    in quel segreto e peccaminoso
                    odore che il cielo regala al mondo
                    padrone di quei sorrisi e quelle lacrime
                    non ancora consumate dall'appannarsi
                    insipido di un amore non ancora
                    poetico come tutto ciò che la mia anima
                    vuole e nasconde dietro un vetro
                    scuro amato da una vita schiava,
                    melodica canzone dall'istinto violento
                    ed aggressivo, perpetuo combattente
                    di un amore leggiadro come una farfalla
                    color arcobaleno, poggiata su un fiore
                    senza petali amari, avvelenati dall'incessante
                    pioggia che sul terreno asciutto
                    batte e smuove l'orizzonte.
                    Composta martedì 22 febbraio 2011
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