Poesie inserite da Klara Erzsebet Bujtor

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Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

Mille colori di fiori profumati

Miei passi cheti s'affondano nel silenzio dell'erba morbida
sul ciglio della fossa sulla riva del campo esteso, solitario.
Nel letto dell'acqua piovana giace la rigogliosa vegetazione,
lo spiraglio del vento è il compagno nel mio cammino,
bisbigliando sommessamente,
per non rompere l'incanto dell'immensa pace divina,
che copre la mia anima inquieta,
persa nel silenzio del soave campo steso sotto il cielo scoperto, che
libero a far volare le polline col vento,
lasciar'a spuntare ogni fiore dappertutto,
tinti con i colori della fantasia,
della grande inaudita Libertà,
che arde nel cuore, e
quel campo esteso nella mente,
tace,
sboccia la pace,
e io incomincio a vivere,
a me donata,
Vita!
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    Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

    Figli del mare

    Una stella fuggente
    Un raggio di luce nell'aria celeste brilla
    abbagliante.
    Perché questo grido luminoso nel cielo quieto?
    E nei miei occhi stupiti di fuoco ardente sfavilla?
    Il sole è sceso dal chiarore dell'alba maestosa,
    splende raggiante,
    e le stelle luminose
    scintillano negli altri cieli altrove.
    Una stella che cade di giorno,
    sotto quel cielo lontano,
    qualcosa di brutto è accaduto.
    Ha visto la terra tremare
    nel mezzo d'un mare meraviglioso,
    scuoteva gli alberi ombrosi,
    soavi prati fioriti,
    piccole capanne fragili,
    rovesciare case, palazzi snelli,
    seppellire tante vite umane,
    ancor parole sulle labbra,
    perché tutto questo male?
    Quel dolente sorte dei figli del mare.
    Che ha scatenato
    quel grande paura
    alla stella fuggente.
    Composta martedì 23 febbraio 2010
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      Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

      Regina

      Sei una regina
      dice il mio uomo ogni mattina prima di andare al lavoro,
      resto sola nell'ombra delle mura mute,
      e conto le ore.
      Spolvero i mobili, lustro le posate,
      cucino e sforno biscotti,
      e canticchio,
      sempre più piano,
      guardo l'orologio,
      la sera ancora lontana.
      Bussa il postino, squilla il telefono,
      di nuovo il silenzio
      guardo l'orologio
      la sera ancora lontana.
      Sono una regina
      fiera di quel privilegio,
      nel palazzo reale tra quattro cipressi.
      Ogni mattina colgo una rosa rossa e
      intreccio con i capelli
      e tingo le labbra rosee,
      per farmi bella,
      essere degna d'una regina vera e
      quando si fa sera accendo le luci,
      un mazzo di rosa rossa
      profuma sulla tavola,
      e guardo l'orologio,
      sono ancora sola.
      Arriva il mio uomo con passi pesanti,
      con un fiorellino nell'occhiello,
      mi stringe tra le braccia appassionatamente
      - "cosa hai fatto oggi mia bella regina?
      Sta sera non ceno, rimboccami le coperte,
      e dammi un ardente bacio di buona notte,
      sognerò felice
      te"
      Guardo l'orologio,
      la notte ancora lontana,
      palpita il silenzio nel cuore,
      diamanti lacrime brillano negli occhi,
      sono una regina
      nel regno della
      solitudine.
      Composta lunedì 22 febbraio 2010
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        Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

        Lamentela

        Guaritore
        grande sapiente
        la mia lamentela bussa alla porta della speranza,
        quale erba guarisce il mille malanni dell'ultima stagione,
        senza fiori profumati, verde rigogliosa,
        nuvole e nebbia coprono lo splendore del sole.
        Il bisbiglio del vento,
        i canticci dei uccellini si perdono nel silenzio dell'udito,
        senza poesia la luna e tutte le stelle.
        Immenso quel vuoto misero di beltà
        come il mare senza acqua,
        il sale nel fango.

        Guaritore
        grande sapiente
        donami l'elisir dell'eterna primavera d'ogni fiori colorati
        intrecciati con i raggi dorati del caldo sole, e
        giovinezza brilla d'amore nei occhi, e
        d'ogni crepuscolo sorge una nuova alba
        diventare ancora più giovane,
        ancora più felice,
        sempre più lontana dalla cupa vecchiaia.

        Guaritore
        grande sapiente
        ascolta il mio cuore che sospira dolente,
        la mia vita se ne va nella muta tenebre morte,
        e miei dolci sogni si alzano nel cielo, si uniscono con le stelle, e
        forse un giorno, nell'azzuro senza margini nell'infinito
        si ritrovano la mia vita perduta.

        Guaritore
        grande sapiente
        vorrei tanto che la morte sia una vecchia porta,
        per entrare in una nuova vita,
        tanto bella,
        tanto felice.
        Composta lunedì 8 febbraio 2010
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          Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor

          Infinito

          Abbandonata alla riflessione contemplo il mirabile cielo,
          che azzureggia nell'aria tranquilla,
          così vicino a me, che dalla cima del cipresso potrei toccarlo.
          Una colomba si posa sopra,
          attende,
          scruta l'orizzonte
          e vola via ancor più in alto,
          e ancor più in alto scorre la scia d'un aereo passante.
          Quanto è profondo il cielo,
          nessuno ha mai conosciuto la misura,
          pazzesco quell'infinito,
          che nessuno mai ha percorso.
          Perché tutto questo spazio misterioso?
          Gli astri deserti, le stelle, la Terra che fanno
          un grande Universo,
          che ci sono altri ed altri ancora,
          quanti,
          nessuno lo sa.
          Mi spaventa tutta questa grandezza,
          dove gli spazi sono milioni e milioni di anni luce
          dove il Tempo è eterno,
          e tutto questo immenso mistero,
          una breve vita umana
          non si accorge,
          sono certa.
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