Frasi umoristiche Barzellette migliori


Scritta da: Giorgia Molinari
in Umorismo (Barzellette)
La lepre corre come un'ossessa in mezzo al bosco, e
Improvvisamente incontra il cerbiatto sbragato sotto un albero che si fa una canna.
"Che fai, sei matto? Qua in mezzo alla natura, All'aria pulita, ti fai le canne? Dai, alzati e corri con me che ci alleniamo!"
"Hai ragione", fa il cerbiatto, lascia il mozzicone e si mette a correre con la lepre.
Mentre corrono, incontrano la volpe, strafatta di cocaina.
"Pazza! - dice il cerbiatto - siamo qua in mezzo alla natura e sniffi la coca? Vieni a correre con noi, che ti ossigeni i polmoni!"
"Avete proprio ragione", risponde la volpe e si mette a correre con loro.
Più in giù incontrano il lupo, che sta tagliando un po' di eroina con la siringa pronta.
"Ma non ti vergogni? Siamo qua in mezzo alla natura e tu ti buchi? - gli fa la volpe - Vieni a correre con noi, che ti ossigeni i polmoni!"
"Ma andate un po' a quel paese! - risponde il lupo - Possibile che ogni volta che la lepre prende l'ecstasy, ci dobbiamo mettere tutti a correre come scemi nel bosco?!?"
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    Scritta da: Paolo Broni
    in Umorismo (Barzellette)
    C'era una volta una vecchietta che viveva tutta sola nella sua casupola con l'unica compagnia del suo gatto.
    Un giorno vide nel giardino una rana che era rimasta presa in una trappola per topi. Nonostante detestasse gli animali (a parte il suo gatto), la liberò dalla trappola, la portò in casa sua e le diede da mangiare e da bere.
    Allora la rana si trasformò in una bellissima fata che le disse: "Visto che sei stata così buona con me, realizzerò tre tuoi desideri."
    La vecchietta disse: "Voglio tornare ad essere giovane e bella". "Così sia" disse la fata, e la vecchietta si trasformò in una bella ragazza.
    "Come secondo desiderio voglio che la mia casupola diventi un bel castello" "Così sia" disse di nuovo la fata e la casetta divenne un magnifico maniero.
    "Infine voglio che il mio gatto diventi un bellissimo principe che mi ami"
    "Così sia" disse per la terza volta la fata, e il gatto diventò un bel giovane, alto, moro e con gli occhi blu, che si rivolse alla vecchia e le disse "Adesso sei pentita di avermi fatto castrare, vero?"
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      Scritta da: Edoardo Grimoldi
      in Umorismo (Barzellette)
      In classe la maestra si rivolge a Gianni e gli chiede: "Ci sono cinque uccelli appollaiati su un ramo. Se spari a uno degli uccelli, quanti ne rimangono?" Gianni risponde: "Nessuno, perché con il rumore dello sparo voleranno via tutti". La maestra: "Beh, la risposta giusta era quattro, ma mi piace come ragioni". Allora Gianni dice "Posso farle io una domanda adesso?"
      La maestra: "Va bene".
      "Ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?"
      L'insegnante arrossisce e risponde: "Suppongo la seconda, quella che ingoia il gelato fino al cono"
      Gianni: "Beh, la risposta corretta era quella che porta la fede, ma mi piace come ragiona".
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        in Umorismo (Barzellette)
        Una coppia decide di sposarsi e il futuro marito decide di chiarire subito alcuni punti a cui non intende rinunciare.
        - Cara, prendi nota che ho delle abitudini ben radicate a cui non voglio rinunciare. Al lunedì sera vado al cinema con il miei amici, il martedì sono in biblioteca per aggiornamenti culturali, il mercoledì sera ci troviamo al bar per preparare la schedina, al giovedì c'è il club del bridge, al venerdì vado sempre a teatro, al sabato la discoteca e alla domenica la pizzeria con gli ex compagni di corso.
        - Caro, anch'io ho delle abitudini fisse per cui capisco le tue esigenze... vedi, io scopo tutte le sere. Chi c'è, c'è...
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          in Umorismo (Barzellette)
          I bambini della classe di Pierino avevano appena fatto la foto di classe e la maestra stava cercando di convincerli a comprare una copia della foto di gruppo:
          - Pensate come sarebbe bello, quando sarete grandi, guardare questa foto e dire "Questa è Sara, è un avvocato, o questo è Giorgio, è un dottore..."
          Pierino con una voce squillante dal fondo della classe dice gridando:
          -... e questa è la maestra, è morta!
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            in Umorismo (Barzellette)
            Una signora va in banca di un paesotto con un grosso borsone zeppo di contanti, e dice che vuole depositare trecento milioni di lire. L'impiegato vedendo una grossa borsa di banconote si insospettisce, e la fa parlare col direttore. Quello dice che è possibile, certo, ma - a titolo di precauzione - chiede con circospezione e delicatezza come mai tutte quelle banconote tutte insieme. La signora "oh. Ma non è un problema, non è mica un segreto: questa cifra è il frutto di un paio di scommesse". Il direttore (davvero incuriosito) "se non sono indiscreto, di che scommesse?" La signora: "mah, vede, io sono abituata a fare delle scommesse forti, con forte rischio e forti somme: ad esempio, io potrei scommettere questa intera cifra sul fatto che lei ha le palle quadrate..." il direttore guarda i trecento milioni, pensa che sono anni di stipendio anche per lui, e dopo un po' di esitazione accetta la scommessa. La signora dice: va bene, vengo qui domani mattina con l'avvocato tal dei tali (noto in paese) che faccia da testimone, e se lei ha le palle quadrate mi darà altri 300 milioni, se no io le darò questi". La notte il direttore della banca non riesce a dormire: ha scommesso una bella somma. Ma si alza due o tre volte, va in bagno, si abbassa le mutande e verifica: no, non sono quadrate! Al mattino la signora si presenta in banca con l'avvocato. Si chiudono tutti e tre nello studio del direttore, e la signora chiede (come d'accordo) di vedere le palle. Il direttore abbassa le mutande. La signora sembra perplessa, e chiede: "scusi, posso toccarle per verificare?" Il direttore è un po' imbarazzato, ma davanti ai 300 milioni così vicini dice: "vabbè faccia pure". In quel momento l'avvocato inizia a battere la testa contro il muro. La signora si gira appena verso di lui e dice al direttore: "Lo deve capire. Sa... Stamattina sono stata da lui e ho scommesso con lui mezzo miliardo che entro mezzogiorno le avrei preso le palle in mano".
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