Poesie generazionali


Scritta da: Giulia Guglielmino
in Poesie (Poesie generazionali)

Tu, io... noi.

Tante cose son cambiate:
Tu, io... noi...

Eppure mi sai far star bene...
Più ti guardo
più vedo un cuore
che vuol tenere stretto il mio.

Tante cose son cambiate:
Tu, io... noi...

Eppure c'è ancora un sentimento
che ci lega.
Mi tormentano i ricordi... i bei ricordi... tutti...

Tante cose con cambiete:
Tu, io... noi...

Eppure sarei condannata a pensarti per sempre...
Io non lo so se
non smetteresti mai di mancarmi.

Il tempo ci ha imposto cambiamenti,
tu hai imposto dei cambiamenti...

Ora pensi che la soluzione
sia cancellare ciò che è stato
e tornare a ciò che era
tanto tempo fa...

Tante cose sono cambiate:
Tu, io... noi...
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    Scritta da: Eriseld Laci
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Con un linguaggio semplice il mio destino ti confiderò
    quando un silenzio e nessun rumore ci accoglierà.
    Come ipnotizzato il mio cuore ai tuoi occhi si aprirà.
    Una magia di purità il nostro amore brillar farà.
    Volar in cielo ci farà sopra le nuvole ci condurrà.
    Il mio amore per te infinito sarà e il mio destino si compirà.
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      Scritta da: Eriseld Laci
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Il giorno in cui ti ho incontrata il mio cuore ha lampeggiato.
      Il tuo bacio di rosso il mio cuore ha tinto.
      Le parole che mi hai sussurrato mi hanno ipnotizzato.
      Al mondo che abbiamo creato come password il nostro amore abbiam dato.
      Con te io sono rinato perché mi sono innamorato.
      Se mai mi addormenterò solo col tuo amore mi risveglierò.
      Non lasciarmi mai più perché ti amo sempre di più.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        La strada

        La strada che da te m'ha separata
        È lunga e torta e nessuno l'ha spianata:

        Ricordo che è iniziato in una sera:
        sul bivio c'era scritto "vai di qua"
        ma i fiori e l'aria a primavera
        chiamavano il mio corpo per di là.
        Ricordo che correvo disperata,
        le luci intorno non mi risvegliavano,
        volevo rimanere innamorata,
        e il senno e la ragione non mi consolavano.
        A un tratto in una scritta lì impiantata,
        ho letto: non sei più desiderata,
        e il vento col suo fare da pirata
        m'ha preso stretta e via m'ha trascinata.
        Aiuto mi gridava forte il cuore:
        lasciatemi sperare nella vita
        e poi ci siam giurati eterno amore:
        ti prego non lasciar che sia finita.
        ... Ma poi, abbandonata sul sentiero,
        ho visto un uomo lasciato dall'amante.
        Un attimo e lui non mi era più straniero:
        l'amore è rifiorito in un istante.
        Un muro che si sfalda lentamente
        ben presto viene su ricostruito
        chissà che non resista eternamente
        e non che crolli sfiorato con un dito.
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          Scritta da: Giulia Guglielmino
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Nessuno

          Nessuno può capire,
          nessuno può sapere.

          Tutti parlano,
          tutti giudicano.
          Tutti credono di sapere
          come mi sento.
          Tutti credono di avere il diritto
          di sapere ciò che è giusto per me.
          Tutti parteggiano.

          Nessuno può capire,
          nessuno può sapere.

          "C'era una volta..."
          "E vissero felici e contenti..."
          Doveva andare così.
          Per me... e per tutti.
          Favola scritta
          e concepita senza fine:
          Favola di una ballerina
          e del suo principe azzurro;
          Favola senza antagonisti,
          favola scritta a mano;
          Favola semplicemente rosa.
          Era questo...

          Nessuno può capire,
          nessuno può sapere.

          Il mio animo soffre,
          qualcosa è cambiato.
          Sto leggendo i capitoli
          più realistici,
          più dolorosi.
          Sto leggendo il riepilogo di tutto ciò che è stato e che mai più sarà.
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            Scritta da: Rita R.
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Per te Antonio...

            Il mio cuore in mano
            non ti è bastato.
            Anche le "ragazzine" sanno amare...
            Ti lascio andare con le mani ancora occupate, perché non è facile riprendersi ciò che hai donato con amore...
            Io resto a mani vuote... perché tu, il tuo cuore l'hai preservato, forse per non soffrire.
            Lascia che una bambina ti insegni una cosa: chi ama è la persona più felice del mondo... quando crescerai ti renderai conto di cosa ti sei perso.
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              Scritta da: NikkiPinki
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Metà mattina.
              Una Swift in riserva.
              Cazzo devo fare benzina!
              Via Gianturco.
              Un semaforo.
              Rosso.
              Specchietto. Occhiali da sole. Mani tra i capelli.
              Ho dimenticato il Labello sul comodino.
              Un minicooper grigio si affianca. Musica.
              È bello.
              Canta. Sottovoce.
              Sorride. Manda un bacio. Me la tiro. Mi giro.
              Un bambino parla napoletano.
              Non lo è.
              Vuole lavarmi il vetro. Accendo i tergicristalli.
              Lo lava lo stesso.
              Ha le mani stanche. Ha gli occhi tristi. Sorride. Un euro di felicità.
              Il cantante vuole che mi fermi.
              Verde.
              Prima.
              Faccio benzina.
              20.
              Tutto sa di sempre. Di Minicooper. Di C3. Di Z3. Di Ml. Di X5.
              Tutto sa di sguardi. Di musica.
              Tutto sa di sempre. Di niente.
              Mia sorella è incinta. È bella. È innamorata.
              Prossimi angoli di cielo: Portogallo e Mexico.
              Ieri mi ha telefonato David.
              Cazzo è ancora preso.
              Usciamo?
              Ho un evento.
              Sabato?
              Sono a Roma.
              Domenica?
              Vado al mare.
              In settimana?
              C'è il negozio.
              Piace a tutte le mie amiche.
              Bello sguardo. Bei denti. Bel fisico. Bei soldi.
              Piace a tutte. A me no!
              A me non piace nessuno.
              O forse uno. Uno stronzo. Mi piace perché è come me.
              È un Diamante. Non lo sa.
              È un pazzo. Non lo sa.
              È mio. Non lo sa.
              L'amore ti incorona come una corona di spine
              È quella certezza che manca e mai arriva.
              È quel sorriso che lo racconta solo a te.
              È quell'andare e venire solo vostro.
              Perché siete maree di oceani.
              Siete maree di oceani di profonda ed incontrollabile umanità.
              Napoli oggi chiede pietà.
              Ha voglia di andare al mare.
              Di non guardare il listino dei prezzi
              di portarsi a casa una mignotta
              e dire a tutti Au Revoir.
              Napoli fallo.
              Lo meriti.
              Oggi ho mandato a fanculo un'amica.
              Si dice in giro che sono egoista. Troppo simpatica. Ma egoista.
              Che ho voglia solo di cazzi miei.
              Che non ascolto.
              Si dice in giro che me la tiro.
              Che so tutto io.
              Fanculo Ross. Si dice in giro?
              Cazzi loro. Fanculo al giro.
              Sono disponibile con chi voglio.
              Sono dolce con chi voglio.
              Sono io con chi voglio.
              E se non ti telefono oggi
              è perché non mi va.
              E se ho voglia di vedere uno che ha dieci anni più di me
              e ti sta sul cazzo
              sono cazzi miei
              E se ti piace così tanto David
              escici tu!
              Il Diamante dice: Fanculo.
              (e domani ti telefono... che ho voglia di fare jogging)
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Che dire

                Devo dire che mi piace il tuo sorriso,
                devo dire che stasera mi hai incantata,
                devo dire che son sola nel tuo viso,
                e nemmeno la paura mi ha fermata.

                Ma una cosa più d'ogni altra la direi:
                è che il giorno si avvicina alla tua sera,
                tutto il bene che nel sogno ti darei,
                si è gettato tra le fronde a primavera.

                Un amore abbandonato non si perde
                Nel perdono silenzioso si introduce,
                guarda, ascolta, pensa e poi nel verde
                del tuo cuore solitario mi conduce.
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